Ora risplende nuovamente!
Dopo un restauro conservativo di circa un anno al Tempio dei caduti di San Pellegrino Terme, rimasto chiuso per quattro anni e otto mesi a seguito della caduta di tessere del mosaico e di alcuni calcinacci, è stato riaperto alla cittadinanza a inizio luglio, riportando alla luce il suo antico splendore.
Questo luogo ha una caratteristica che lo rende unico in tutta Europa: si tratta di un monumento a ricordo dei caduti e dispersi di San Pellegrino Terme della Prima e della Seconda Guerra Mondiale; al tempo stesso però venne costruito perché si dovette far fronte alla ricostruzione della seicentesca chiesa di San Carlo, posta a pochi metri di distanza: essa doveva essere abbattuta per poter allargare lo stretto passaggio tra questa e il Caffenì Milesi al fine di consentire un più ampio accesso alla fonte termale.
Si tratta quindi di una chiesa-monumento, i cui lavori sono iniziati alla fine del 1921 (venne posta la prima pietra il 25 settembre 1921) e sono terminati nella primavera del 1924. I lavori di costruzione vennero affidati all’allora giovane Ing. Luigi Angelini, affiancato dagli architetti Broggi e Moretti. Per quanto riguarda la sua prima apertura alla cittadinanza, questa risale alla prima funzione religiosa che venne celebrata il 22 giugno 1924.
Inaugurazione civile
Il 7 luglio 2017 è avvenuta la “prima vera” inaugurazione civile dopo la sua costruzione, in quanto all’epoca non vennero rispettate le due date che si erano prefissate per tale apertura. Alla cerimonia hanno partecipato il parroco di San Pellegrino Terme don Gianluca Brescianini, il sindaco dott. Vittorio Milesi, il commissario Fondazione Cariplo dott. Riccardo Previtali, il rappresentante della Provincia Demis Todeschini, il Senatore Nunziante Consiglio e l’Onorevole Elena Carnevali, oltre ai diversi sindaci della Valle Brembana e alle autorità religiose e militari provenienti da tutta Italia.
Dal 7 luglio al 15 settembre 2017 era aperto dal martedì alla domenica, a eccezione del giovedì, dalle 15:30 alle 18:30 con la possibilità di vedere il video realizzato dall’associazione culturale pARTEcipando, in collaborazione con l’architetto Mariagrazia Omacini, proprio in occasione dell’intervento conservativo. In questo docu-film viene raccontata la storia di questo monumento dall’inizio (quindi dalla chiesa preesistente) fino alle recenti opere di restauro con gli interventi dell’architetto Paolo Consonni, del restauratore Marco Virotta e del funzionario alla sovrintendenza delle Belle Arti Gaetano Puglielli.
Era inoltre possibile visitare il percorso espositivo dal titolo “Memorie e nuove Storie” allestito dapprima nel deambulacro e successivamente spostato nella navata, affinché potessero proseguire i lavori di recupero degli affreschi nel coro, ricoperti per motivi economici intorno a metà del secolo scorso. Oltre al documentario è stato realizzato dall’associazione Combattenti e Reduci, in collaborazione con la Parrocchia, il libro Tempio dei Caduti di San Pellegrino Terme, “pensato e voluto – come dice Don Gianluca Brescianini nella prefazione – per far riscoprire agli abitanti di San Pellegrino, e non solo, questo scrigno di bellezza e di memoria“.
Oltre al percorso espositivo, sono stati pensati vari eventi sia culturali che musicali: la maggior parte delle serate culturali ruotavano attorno al primo conflitto mondiale in Valle Brembana e le sue conseguenze sia in ambito turistico che sociale. È anche stata tenuta una conferenza riguardante il simbolismo delle decorazioni interne (a cura di don Marco Milesi) e una relativa al progettista (a cura di Mariangela Carlessi). Mentre per quanto riguarda le serate musicali, si sono esibiti il corpo bandistico di S. Pellegrino T., il coro Musicamanti, il coro Fior di Monte ed infine un concerto lirico.
Tra queste serate una è stata dedicata alla consegna delle Medaglie alle famiglie dei Caduti sampellegrinesi della Grande Guerra e una alla premiazione del “Concorso per la creazione di un logo o un disegno in occasione dell’inaugurazione del tempio dei caduti di San Pellegrino Terme“.
Presenze al tempio dei caduti
Durante tutto il periodo in cui il tempio è rimasto aperto, si sono registrati numeri relativamente alti di presenze: la popolazione ha partecipato attivamente sia agli eventi sopra riportati, sia alle manifestazioni, civili e religiose, che si sono svolte.
Soltanto nel mese di agosto e i primi giorni di settembre* sono state 2880 circa le persone entrate (tenendo conto anche della sera di Ferragosto subito dopo la processione con 350 visitatori e la sera del 12 agosto, l’ultima delle tre notti colorate che si sono svolte per le vie del paese, dove ne sono state contate 547). In settimana il numero dei visitatori oscillava tra sessanta e novanta al giorno, mentre nei weekend tra cento e centotrenta arrivando talvolta a sfiorare i centocinquanta.
Un modo significativo per ricordare in futuro di esserci stato, è stato sicuramente il libro firme posto alla fine del percorso espositivo, al fine di apporre la propria firma, un proprio pensiero o una propria dedica come segno e impronta permanente.